C'era una volta...un antico regno, avvolto in un morbido abbraccio da acque ancor più antiche. Era terra assai generosa, colline dolci si affacciavano sul mare e la luce dei tramonti era speciale, si ingegnava sempre in nuove coreografie, inventava variegate sfumature di colori così come in nessun'altra parte del mondo era possibile vedere. In alcuni tratti le colline cedevano il passo a quote ancor più alte, imbiancate dalla neve nei miti inverni ed ancor più su...su tutti torreggiava un gigante buono ma dal carattere instabile, era terribile la sua ira e forte l'urlo tuonante ma era meraviglioso a guardarsi e fertile il suo cuore, tanto da essere stato chiamato "Mungibeddu" e molti canti e storie, tramandate da padre in figlio ne ricordano lo splendore.
Era un regno straordinario...il Regno con due re e tre gambe...a nordovest potevi ammirare le immense pianure, disturbate qua e la da qualche monte solitario che si ergeva in forme affascinanti, scolpite da un vento artista con secoli di esperienza! A sudovest il deserto primeggiava per chilometri di costa, litigando un po' con il ricco mare su questioni di limiti territoriali. A nordest terra di monti e boschi ed a sudest ricche e fertili pianure producevano squisiti frutti della terra.
Era un regno di talenti...poeti, musici e cantastorie, di monumenti d'arte e di splendide memorie, nell'aria aleggiava fantasia e fantasioso era il talento di ogni suddito, così come spesso capita se si è "bastardi", figli di tutti e di nessuno e nel sangue porti l'eredità del mondo e le sue contraddizioni. Si poteva vivere bene in quel regno...non mancava nulla, c'erano ricchezze immense ed immensa era la voglia di rivalsa, di chi non era mai stato artefice del proprio destino.
Dico "si poteva" ahimè perché in quella terra regnavano due re, uno cosi crudele e l'altro cosi corrotto che insieme riuscirono ad ammorbare una terra nata per essere un diamante e non un pezzo di carbone. Decisero di vendere quel regno al miglior offerente per arricchire se stessi a danno della gente, mortificarne l'intelligenza e la memoria...stuprarne i ricordi di un'antica gloria. Uccidevano... corrompevano...si macchiavano di malefatte tali da obbligare molti sudditi ad abbandonare la propria terra. Quante madri inconsolabili piansero all'ombra di navi che salpavano per nuovi mondi sconosciuti, quanti figli partirono con la speranza nella mente e la disperazione nel cuore, la maggior parte di loro non tornarono mai più, oggi vivono chissà dove, forse con un futuro ricco ma senza passato. Chi rimaneva abbassava la testa, chiudeva gli occhi, si tappava le orecchie, non osava aprir bocca che per mangiare i miseri resti di una ricchezza possibile ma terribilmente negata. Chi si osava ribellare (per la verità non furono pochi), finirono presto morti ammazzati, con tale selvaggia brutalità da non lasciar alcuna speranza...alcuna possibilità!
Che triste morire in un regno così bello, dover chiudere gli occhi per sempre ad una luce cosi chiara, limpida...scoprire il buio infinito sotto il più meraviglioso dei soli. Che triste morire...che triste morire per amore, per sete di giustizia...che triste morire...se poi non serve a niente, se chi rimane...rimane insensibile al sacrificio...rimane inerte...dimentica...come spesso accadde nel Regno con due re e tre gambe.
Un giorno...non so dirvi esattamente quale...un angelo volteggiava distrattamente sul bel regno, quando ad un tratto vide fiamme così alte ed udì un tuono cosi assordante che cadde dalle nuvole (forse vien da qui il famoso detto), si voltò prudente, tale era lo sgomento e vide Mungibeddu così arrabbiato da aver timore ad avvicinarsi. Il monte disse: "com'è che del mio regno vi siete dimenticati? I miei figli soffrono la fame e son vittime d'ingiustizie, guarda quanta ricchezza c'è nei loro cuori e quanta miseria nella loro pancia!". L'angelo diede un'occhiata e disse: "dei tuoi figli non ho pietà, hanno avuto tra i doni più belli della creazione, una terra ricca e meravigliosa ma dimenticano troppo presto i loro eroi e troppo poco fanno per la loro causa, son poco propensi all'unione, alla condivisione, si fidano poco uno dell'altro...ogni popolo ha il re che si merita e quello che si sceglie". Il monte rispose: "io credo nella mia gente...saprà risponder bene...non volterà la faccia...se avrà un'altra possibilità. Dovete inviare qualcuno davvero grande e coraggioso, un uomo forte, di sani principi, che lotta con amore...e vedrai...i miei figli lo seguiranno, lo proteggeranno e se dovesse anche lui venir ucciso...di certo non lo dimenticheranno". L'angelo accennò ad un sorriso e disse: "caro Mungibeddu...tu mi sei simpatico, sei brontolone ma buono...voglio ascoltar la tua preghiera e visto che i tiranni son due, saranno due gli eroi che invierò e per dar loro grande importanza da salvator di anime quali saranno, li chiamerò come due degli apostoli...Giovanni e Paolo...saranno grandi...coraggiosi...determinati...li manderò a morire...ma se neanche il loro sacrificio smuoverà le coscienze dei tuoi sudditi...volterò la faccia dal tuo regno per l'eternità"...e così l'angelo fece...così come aveva promesso inviò nel "Regno con due re e tre gambe", Giovanni e Paolo...oh signori!!! Non vi dico che genere di eroi furono...lottarono...con le unghia e con i denti...quanti criminali non videro più la luce del sole...quanti arresti...i due re subirono un attacco che mai nessuno aveva osato lanciare! Giovanni e Paolo dimostrano che ogni male può essere sconfitto...erano grandi...lottavano con il cuore...con amore...erano amici...e così come il fato volle vennero ammazzati nel peggiore dei modi, lasciati soli dal secondo dei re...quello ch'era meno crudele ma più ignobile...quello che mostrava una faccia amica e nascondeva un cuore marcio. Paolo, il secondo ad essere ucciso...visse lo stesso sacrificio di Gesù...lottò sapendo di dover morire presto e non voltò mai la faccia al suo coraggio.
Oggi...che conosco bene quant'è successo nel "Regno con due re e tre gambe"...mi chiedo...l'angelo che inviò Giovanni e Paolo...ha già voltato la faccia? Stiamo meritando...noi eredi di quel regno meraviglioso...il sacrificio di Giovanni e Paolo?
Caro lettore...non aspettarti alcun finale da questa fiaba...non c'è un lieto fine e nemmeno uno triste...il finale va' ancora scritto e dipenderà anche da come tu...deciderai di vivere la tua vita!!!
Con affetto ai due più grandi eroi che vivono nel mio cuore...grazie Giovanni e Paolo.
RCR